Berakhot
E' compito di ogni ebreo ringraziare il Signore per tutto ciò che ci dà, e lo facciamo benedicendolo. Dai tempi del re David, si usa benedire il Signore almeno 100 volte al giorno! In realtà non è un numero eccessivo: infatti c'è una benedizione~berakhà un po' per tutto: mangiare e bere, esecuzione di mitzvot, indossare vestiti nuovi, annusare profumi piacevoli, eventi particolari, avvistamenti eccezionali, pericoli scampati e persino ogni volta che si fanno i propri bisogni. Numerose berakhot~benedizioni sono contenute nelle nostre preghiere di tutti i giorni.
In breve
Formula iniziale | בָּרוּךְ אַתָּה ה' אֱלֹהֵינוּ מֶֽלֶךְ הָעוֹלָם | |
Tallìt | אֲשֶר קִרְּשָֽׁנוּ בְּמִצְוֹתָיו, וְצִָֽנוּ לְהִתְעַטֵּף בְּצִּיצִת | |
Tefillìn | אֲשֶׁר קִרְּשָֽׁנוּ בְּמִצְוֹתָיו, וְצִָֽנוּ לְהָנִֽיחַ תְּפִלִּין | |
Accensione dei lumi di Shabbat | אֲשֶׁר קִרְּשָֽׁנוּ בְּמִצְוֹתָיו וְצִוָּֽנוּ לְהַדְלִיק נֵר שֶׁל שַָׂבַּת | |
Accensione dei lumi di una festa | אֲשֶׁר קִרְּשָֽׁנוּ בְּמִצְוֹתָיו וְצִוָּֽנוּ לְהַדְלִיק נֵר שֶׁל יוֹם טוֹב | |
Separazione della Challà | אֲשֶׁר קִרְּשָֽׁנוּ בְּמִצְוֹתָיו וְצִוָּֽנוּ לְהַפְרִישׁ חַלָּה | |
Netilat Yadaim~lavaggio delle mani | אֲשֶׁר קִרְּשָׁנוּ בְּמִצְוֹתָיו וְצִָנוּ עַל נְטִילַת יָדָיִם | |
Pane | הַמּוֹצִיא לֶחֶם מִן הָאָרֶץ | |
Cibi a base di farina | בּוֹרֵא מִינֵי מְזוֹנוֹת | |
Vino e succo d'uva | בּוֹרֵא פְּרִי הֶַפֶן | |
Frutti degli alberi | בּוֹרֵא פְּרִי הָעֵץ | |
Frutti della terra | בּוֹרֵא פְּרִי הָאֲדָמָה | |
Tutti gli altri cibi | שֶׁהַֹכל נִהְיָה בִּדְבָרוֹ | |
Su qualcosa di nuovo | שֶׁהֶחֱיָֽנוּ וְקִיְּמָֽנוּ וְהִִגִּיעָֽנוּ לַזְּמַן הַזֶּה | |
Prima della lettura della Torà | בָּרְכוּ אֶת ה' הַמְּבֹרָךְ
בָּרוּךְ ה' הַמְּבֹרָךְ לְעוֹלָם וָעֶד בָּרוּךְ אַתָּה ה' אֱלֹהֵינוּ מֶֽלֶךְ הָעוֹלָם אֲשֶׁר בָּחַר־בָּנוּ מִכֹּל־הָעַמִּים וְנָתַן־לָנוּ אֶת־תּוֹרָתוֹ בָּרוּךְ אַתָּה ה' נוֹתֵן הַתּוֹרָה |
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Dopo la lettura della Torà | בָּרוּךְ אַתָּה ה' אֱלֹהֵינוּ מֶלֶךְ הָעוֹלָם אֲשֶׁר נָתַן־לָנוּ תּוֹרַת־אֱמֶת וְחַיֵּי־עוֹלָם נָטַע־בְּתוֹכֵֽנוּ: בָּרוּךְ אַתָּה ה' נוֹתֵן הַתּוֹרָה |
Formula iniziale
Le berakhot iniziano tutte con l'espressione בָּרוּךְ אַתָּה ה' אֱלֹהֵֽינוּ מֶֽלֶךְ הָעוֹלָם, che significa benedetto tu Signore D-o nostro, re del mondo. Poichè tra queste parole vi è il nome di D-o, facciamo bene attenzione a non dire benedizioni inutili: in tutti i casi di dubbio si preferisce non dire una benedizione piuttosto che ripeterla. Per lo stesso motivo, quando dobbiamo solo rispondere ad una domanda, del tipo "che benedizione si dice in questo caso?" non diciamo la benedizione per intero, ma solo la parte finale...l'inizio comunque è uguale per tutte!
Berakhot sulle mitzvot
Le benedizioni sulle mitzvot iniziano tutte con בָּרוּךְ אַתָּה ה' אֱלֹהֵֽינוּ מֶֽלֶךְ הָעוֹלָם אֲשֶׁר קִרְּשָֽׁנוּ בְּמִצְוֹתָיו וְצִוָּֽנוּ benedetto tu Signore D-o nostro, re del mondo, che ci ha santificato con le Sue mitzvot e ci ha dato la mitzvà di....
Berakhà sul tallit
Questa benedizione va detta nel momento in cui si indossa il tallit gadol, lo scialle che deve essere abbastanza grande da coprire le spalle.
Benedetto...che ci ha santificato con le Sue mitzvot e ci ha dato la mitzvà di avvolgerci negli tzitzit.
Berakhà sui tefillin
Se i tefillin si indossano l'uno subito dopo l'altro, si dice una sola benedizione su tutti e due, nel momento in cui si stringono i tefillin del braccio passando la striscia di cuoio sul nodo a forma di yod:
Benedetto...che ci ha santificato con le Sue mitzvot e ci ha dato la mitzvà di mettere i tefillin.
Berakhà per l'accensione dei lumi di Shabbat
Prima di accendere i lumi di Shabbat si dice:
Benedetto...che ci ha santificato con le Sue mitzvot e ci ha dato la mitzvà di accendere i lumi di Shabbat.
Berakhà per l'accensione dei lumi di una festa
I giorni di festa solenne vengono chiamati Yom Tov, letteralmente "giorno buono": prima che inizino si accendono due lumi, come si fa il venerdì sera prima dello Shabbat:
Benedetto...che ci ha santificato con le Sue mitzvot e ci ha dato la mitzvà di accendere i lumi di Yom Tov.
Berakhà sulla separazione della challà
Quando si prepara il pane impiegando almeno 2Kg di farina, bisogna separare e bruciare un pezzetto dell'impasto, chiamato challà, di circa 30g.
Benedetto...che ci ha santificato con le Sue mitzvot e ci ha dato la mitzvà di separare la challà.
Berakhà sulla netilat yadaim
Laviamo le mani al mattino appena svegli e prima di mangiare pane. Sono due tipi diversi di netilat yadaim, ma la benedizione è la stessa:
Benedetto...che ci ha santificato con le Sue mitzvot e ci ha dato la mitzvà di lavare le mani.
Berakhot sulla Torà
Studiare la Torà è una mitzvà ma allo stesso tempo un onore. Per questo benediciamo il Signore, ringraziandolo per averci donato la Torà che è per noi fonte di gioia oltre che di insegnamenti. Diciamo questa benedizione all'inizio di ogni giornata e quando saliamo al sefer.
Benedite il Signore benedetto! Sia sempre benedetto il Signore benedetto. Benedetto...che ci ha scelto tra tutti i popoli per darci la Sua Torà: benedetto...che dà la Torà.
Berakhot sui cibi
Prima di mangiare o bere, benediciamo il Signore che ci ha dato un mondo ricco di alimenti buoni e nutrienti. Queste benedizioni vengono chiamate birkot hanehenin~benedizioni sui piaceri, perchè mangiare ci dà il piacere del gusto oltre alla soddisfazione di placare la fame e la sete e recuperare le forze.
Berakhà sul pane
Il pane rappresenta più in generale il cibo: se si inizia un pasto mangiando del pane, non si dice alcun'altra benedizione su tutto ciò che verrà mangiato e bebuto all'interno di quel pasto (ad eccezione del vino). Prima di mangiare pane, si deve fare la netilat yadaim con la relativa benedizione.
La berakhà sul pane è: Benedetto...che fa uscire il pane dalla terra.
Berakhà sui cibi a base di farina
I cibi fatti con la farina vengono considerati i più vicini al pane in quanto sono altrettanto nutrienti ed essenziali nell'alimentazione. Stiamo parlando di biscotti, grissini, schiacciatine, torte, pasta, pasticcini, fette biscottate, e qualsiasi altro cibo, fatto con la farina, che non si possa considerare pane perchè condito ad esempio con olio o con zucchero. Questi cibi diventano equivalenti al pane se se ne mangia una quantità superiore a 220 grammi: in tal caso si fa la netilat yadaim, si dice la benedizione del pane, e non si dice alcun'altra benedizione fino alla birkat hamazon a fine pasto. Questa è anche la berakhà del riso, perchè è considerato un cibo nutriente anche se non è a base di farina.
Benedetto...che crea cibi nutrienti.
Berakhà sul vino
Il vino è considerato una bevanda speciale in quanto rallegra il cuore dell'uomo: "וְיַיִן יְשַׂמַּח לְבַב-אֱנוֹשׁ" (Salmi 104, 15). Per questo motivo è stato stabilito che benedizioni come il qiddush e l'havdalà venissero recitate su di un bicchiere di vino. Il succo d'uva ha la stessa benedizione:
Benedetto...che crea il frutto dell'uva.
Berakhà sui frutti dell'albero
Tutti i vegetali commestibili si dividono in due gruppi, dal punto di vista della benedizione: frutti dell'albero e frutti della terra. Per essere considerato come tale, deve trattarsi di un albero che di anno in anno mantiene i suoi rami, perdendo solo le foglie e frutti, che ricrescono nello stesso punto ogni anno. Visto che non siamo abituati a questa distinzione, dobbiamo sempre informarci su quale sia la berakhà prima di mangiare un frutto.
Benedetto...che crea il frutto dell'albero.
Berakhà sui frutti della terra
È la benedizione per tutti i vegetali che non siano frutti dell'albero.
- cereali: mais, orzo, avena, miglio...
- tuberi: patata, barbabietola, manioca...
- legumi: fagioli, ceci, piselli, lenticchie...
- verdura: insalate, zucchine, cetrioli...
- alcuni frutti: banana, fragola, melone, anguria, ananas...
La benedizione sul riso è invece borè minè mezonòt in riconoscimento del fatto che è un cibo nutriente alla base dell'alimentazione di molti popoli.
Poichè a ben vedere anche i frutti dell'albero vengono dalla terra, se ci si è sbagliati e si è detta questa benedizione su un frutto dell'albero, la benedizione è valida e non bisogna correggersi.
Attenzione: se i prodotti della terra sono stati schiacciati o lavorati in modo aver perso la loro forma originaria, la benedizione cambia. Ecco alcuni esempi.
- pane (è fatto con il grano!): hamotzì lèchem min haàretz
- frullato di fragola: shehakol nihyà bidvarò
- succo d'ananas: shehakol nihyà bidvarò
- passata di verdure: shehakol nihyà bidvarò
- purè di patate: shehakol nihyà bidvarò
Benedetto...che crea il frutto della terra.
Berakhà su tutti gli altri cibi
È la berakhà più generica ed è adatta a tutti i cibi che non hanno una benedizione più specifica. Se ci si è sbagliati e si è detta questa benedizione invece di quella più appropriata per un certo cibo, la benedizione è valida e non bisogna correggersi e dire quella giusta.
Benedetto...che tutto è nato con la sua parola.
Berakhà su qualcosa di nuovo
Con questa benedizione ringraziamo il Signore per i momenti belli della nostra vita. Si dice all'inizio delle feste ebraiche, quando si mangia per la prima volta un frutto di stagione, quando si indossa un abito nuovo...
Benedetto...che ci ha fatto vivere, sostenuto e fatto giungere a questo momento.